IMC!


Contenuti


Foto

 







Curiosando...
Novita  Novità Link  Link Blog  Blog English  Español 

Edipo, la forza del destino

La storia di Edipo, rielaborata dagli autori tragici del V sec, è una delle tragedie più celebri della letteratura greca. Laio, re di Tebe, apprende da un indovino che un giorno suo figlio lo ucciderà. Decide così di ucciderlo e lo abbandona su un monte, dove il bambino viene però trovato da un pastore e allevato dal re di Corinzio. Divenuto adulto, Edipo apprende dall' indovino di Delo che avrebbe ucciso il padre e sposato la madre e decide quindi di fuggire da quelli che crede i suoi genitori. Durante il viaggio verso Tebe, uccide in una lite un viandante, che è in realtà suo padre. Giunto a Tebe, libera la città dalla Sfinge, che proponeva indovinelli ai passanti e divorava coloro che non sapevano rispondervi. In premio riceve il trono e la mano della regina Giocasta, che è in realtà sua madre. Dopo alcuni anni, l' ira degli dei si abbatte su Tebe con una epidemia di peste, e l' indovino Tiresia svela la verità su Edipo. Giocasta si impicca disperata, mentre Edipo si acceca per il rimorso e viene cacciato dai figli dalla città, dopo averla maledetta.

Il mito di Edipo si basa su una credenza popolare secondo la quale nessun uomo può sfuggire al suo destino. In origine il mito era costituito solo dalla storia di un figlio che, compiendo il destino, uccide il padre senza riconoscerlo. Gli altri episodi si sono aggiunti successivamente.

Il mito della Sfinge ebbe sempre grande successo sia nell' antichità che nel Medioevo, fino ai giorni nostri. La fortuna del mito di Edipo è invece legata soprattutto ai grandi autori di tragedie greci. Essi hanno fatto della tragedia di Edipo la tragedia dell' umanità, priva di certezze ed esposta ai rischi più imprevedibili. Edipo diviene un nuovo eroe, che non si basa sulla forza o sul coraggio, ma sul saper affrontare fino in fondo il proprio destino ed il proprio dolore.

Per gli antichi Edipo non è ne colpevole, ne innocente, ma vittima del Fato, cioè del destino immutabile, al quale uomini e dei non possono opporsi. L' uomo può solo limitarsi a conoscerlo, tramite gli indovini.

Durante l' antichità, il principale mezzo di diffusione del mito furono le tragedie greche, in particolare di Sofocle. Con il Medioevo però gli scrittori non seppero più leggere il greco ed il racconto venne sostituito da un lungo romanzo, il romanzo di Tebe, tra i primi scritti nel Medioevo. Il mito di Edipo ispirò non solo tragedie, opere letterarie e film, ma fu anche utilizzato in psicoanalisi dal medico austriaco Sigmund Freud per indicare l'omonimo complesso, un insieme di sentimenti di attaccamento nei confronti della madre e di gelosia e ostilità nei confronti del padre. Questo periodo trascorre generalmente senza traumi ed è indispensabile al bambino per formare la sua sessualità e la sua personalità.

Molti inoltre si sono chiesti se Edipo abbia veramente meritato le terribili sofferenze che ha dovuto sopportare. Lo stesso Sofocle non ha risposta, ma conclude la commedia Edipo Re traendone una morale, e cioè che prima di ritenere felice un uomo, bisogna aspettare che la sua esistenza sia conclusa, poichè non è mai possibile sapere cosa gli riserva il destino.




Fatal error: Call to undefined function sqlite_open() in /membri/giacobbe85/include/commenti.inc.php on line 324