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Alessandro Manzoni

Il cinque maggio

Parafrasi

Napoleone non è più. Come il suo corpo senza memoria, reso l'ultimo respiro, rimase inanimato, privo di un'anima così grande, così stanno gli uomini, colpiti, fortemente impressionati alla notizia della sua morte, pensando muti al momento del trapasso di quell'uomo, che aveva tenuto in pugno i destini di un'epoca; né sanno quando un'altra figura così grande verrà a calpestare la sua polvere insanguinata.

La mia ispirazione poetica lo vide sul trono, nel suo pieno splendore e non lo esaltò; quando, con successione veloce, egli cadde a Lipsia, risorse per cento giorni e giacque definitivamente dopo Waterloo, essa non mescolò la sua voce allo strepito di mille altre: libera da ogni adulazione servile e da vile oltraggio, essa si leva ora commossa all'improvvisa scomparsa di Napoleone e dedica a quella tomba un canto che forse resterà immortale.

Dalla campagna d'Italia a quella d'Egitto, da quella di Spagna a quelle di Germania, l'azione, in quell'uomo sicuro di sé, seguiva immediatamente il disegno mentale; proruppe da Scilla al Don, dal Mediterraneo al Baltico.

Fu vera gloria? Ai posteri il difficile giudizio: noi chiniamo il capo al Creatore Massimo, che volle in Napoleone imprimere un'orma più vasta del suo spirito creatore.

La tempestosa gioia di un grande disegno, l'ansia di un cuore che, indomito, si piega a servire, cullando un ideale di regno; e consegue questo regno ed ottiene un premio che prima sembrava pazzia anche solo sperare. Egli provò tutto : la gloria più grande dopo il pericolo, la fuga e la vittoria, il regno ed il triste esilio;

due volte nella polvere, due volte nella gloria.

Egli pronunciò il suo nome: due secoli, il XVIII ed il XIX, l'uno opposto all'altro, si rivolsero a lui sottomessi, come aspettando da lui il loro destino; egli fece far silenzio e si sedette arbitro fra loro. E scomparve e terminò i suoi giorni nell'ozio in una così piccola isola come Sant' Elena, oggetto di smisurata invidia e di profonda pietà, d'odio inestinguibile e di indomabile amore.

Come l'onda s'abbatte come un vortice e grava sul capo del naufrago, l'onda su cui poco prima il suo sguardo scorreva alto ed invano proteso ad avvistare lontani approdi, così su quell'anima scese il peso insopportabile dei ricordi. Oh, quante volte si accinse a scrivere le sue memorie per i posteri e la mano stanca ricadde su quelle eterne pagine! Oh, quante volte, al silenzioso calare di un giorno inoperoso stette con gli occhi balenanti chinati e le braccia conserte e l'assalì il ricordo del passato! E ripensò alle tende degli accampamenti rapidamente spostati, alle trincee abbattute dall'artiglieria, al lampeggiare delle armi, alla cavalleria all'assalto, ai comandi concitati ed alla rapida esecuzione. Ahi, forse l'animo angosciato ha ceduto allo strazio delle memorie e si è disperato; ma, forte, è venuta la mano di Dio dal cielo, che, pietosa, lo ha trasportato in un'atmosfera più serena ed attraverso i fioriti sentieri della speranza lo ha indirizzato al Paradiso, al premio che supera ogni desiderio umano, dove la gloria terrena non conta.

Bella, immortale, benefica fede, abituata ai trionfi! Scrivi anche questo trionfo, rallegrati; che mai un uomo più grande di Napoleone si è chinato dinanzi alla croce, supplizio infamante. Allontana ogni parola malvagia dai travagliati resti mortali di Napoleone: il Dio che umilia e risuscita, che prostra l'uomo e lo consola, si è posato accanto a lui, nel suo letto abbandonato dagli uomini.




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