Lo scopo di questa esercitazione � la realizzazione di un
termometro analogico per la misura di temperature tra 0�C e 100�C. Il sensore
preso in esame sar� una termocoppia di tipo J (ferro-costantana).
Materiale
- Termocoppia di tipo J (ferro-costantana).
- Resistori e condensatori vari
- Due amplificatori operazionali OP07
- Basetta per montaggi sperimentali (breadboard)
- 2 alimentatori con tensione variabile 0 - 40 V, 1
alimentatore con uscita fissa +5 V
- Voltmetro numerico a 3 cifre con fondoscala 1V, utilizzato
come visualizzatore
- Multimetro a 6.5 cifre HP 34401A
Considerazioni generali
Sono stati utilizzati degli operazionali OP07.
L'alimentazione duale � stata di (-15, +15) V, ed � stata fornita collegando in
serie i due alimentatori da 0 - 40V. L'alimentazione per il voltmetro a 3 cifre
� stata invece fornita dall'alimentatore a +5V.
Anche se non indicati nel circuito, sono stati inoltre
aggiunti due condensatori tra la massa e +Vcc e -Vcc, in modo da limitare le
variazioni di tensione dovute al consumo di potenza dinamica da parte degli
operazionali. Se non indicato diversamente, la scelta delle resistenze � stata
effettuata in modo da evitare valori troppo piccoli, che causerebbero correnti
troppo elevate e un peso eccessivo della resistenza dei cavi, e valori troppo
alti, per evitare fonti di rumore troppo alte, incertezze eccessive, e correnti
troppo basse per permettere il corretto funzionamento degli operazionali.
La termocoppia
La termocoppia utilizzata in questa esperienza � del tipo J
(ferro-costantana), la cui legge �:





Poich� la sonda ha una sensibilit� di circa
, a 100�C fornir� una tensione di 5mV.
Questa formula, non lineare, non � agevolmente trattabile
con circuiti lineari contenenti operazionali. E' quindi necessario
linearizzala. Si � scelto di mantenere minimo l'errore massimo commesso.
Linearizzando la formula (omettiamo i calcoli, riportati nelle dispense) si
ottiene un legge del tipo:


L'errore ha il seguente andamento:

Considerando un'espressione dell'errore approssimata al
termine quadratico, otteniamo che il valore massimo si ha a per
, e in tale punto vale
. Si annulla in V0
, dove la temperatura vale
. E' necessario effettuare la messa a punto del dispositivo
in tale punto, per evitare di considerare, durante tale operazione, anche
l'errore di approssimazione.
Volendo invece considerare anche i termini di terzo e quarto
ordine, cio� la formula completa, otteniamo un errore massimo di
.
Il circuito
Dopo la linearizzazione la tensione che la termocoppia
fornisce in uscita pu� essere assunta di circa
. Tali tensioni sono troppo basse per essere visualizzate dal
voltmetro da 3 cifre in dotazione, che ha fondo-scala 1V. E' quindi necessario
introdurre un circuito di amplificazione del segnale. Il circuito utilizzato
per l'esperienza � il seguente:

Il blocco chiamato "giunto freddo" ha una duplice
funzione: creare una riferimento di temperatura noto a T=0�C, e mantenere alla
stessa temperatura i giunti ferro-rame e costantana-rame.
Considerando che il rapporto temperatura-tensione deve
passare da
�a
�e la formula del
guadagno di un amplificatore invertente, si possono calcolare le resistenze del
circuito:

Si � scelto
,
,
.
Circuto di messa a punto
Come detto in precedenza, la messa a punto deve essere
effettuata alla temperatura di circa 80�C, perch� cos� facendo � possibile
minimizzare l'errore massimo di linearizzazione. A questa temperatura
corrisponde una tensione di 4,2mV. Tuttavia il multimetro HP in dotazione
permette di effettuare la misura di tale tensione con una incertezza di
, alla quale corrisponde una incertezza di 0,07�C. Tale
valore � ancora accettabile, ma molto vicino alla risoluzione che vogliamo
raggiungere con questo termometro. Possiamo utilizzare un accorgimento,
modificando il circuito in fase di messa a punto:

In questo caso, la tensione di 4,2mV viene fornita tramite
un partitore di tensione, formato dalle resistenze
�e
. Tale partitore � alimentato, a un capo, dalla resistenza
variabile , collegata tra massa e
(si sceglie la tensione negativa perch� l'amplificatore �
invertente). All'altro capo del partitore c'� l'ingresso invertente
dell'operazionale, che per�, grazie alle propriet� del circuito operazionale,
va a massa, poch� anche l'ingresso non invertente � a massa.
Messa a punto
1) Gli ingressi dell'operazionale sono stati
cortocircuitati, e tramite un potenziometro da 20KOhm (indicato nel foglio
tecnico) � stato regolato l'offset di tensione fino a un valore nullo. L'offset
non � infatti trascurabile, perch�, per l'operazionale scelto OP07 �
dell'ordine delle decine di microvolt.. L'incertezza dello zero � di
, che corrispondono a circa
.
1) Regolando il potenziometro
�� stata impostata una
tensione Vtot=10,008
V tra il capo superiore del partitore e massa.
2) E' stata misurata la tensione ai capi di
, ed � risultata Va=45,534
0,006 mV.
3) Grazie ai due valori di tensione misurati � stato
possibile determinare il rapporto di partizione tra le due resistenze, secondo
la formula:

4) Grazie a tale rapporto � stato possibile ricavare la
tensione da applicare ai capi del partitore per ottenere 4,2mV su
:

All'incertezza sul calcolo di Vtot si deve
sommare l'incertezza sulla sua lettura di tale tensione di circa
. Dunque l'incertezza complessiva su Vtot sar�
, mentre quella su VA sar�:

5) Con la tensione di 4,2mV applicata su
�abbiamo regolato
�in modo da ottenere,
sul voltmetro a 3 cifre, la lettura di 803, pari a 80,3�C.
Stima dell'incertezza
Le incertezze complessive sono:
- Incertezza sull'offset: circa 0.07�C
- Incertezza sulla messa in punto a 80�C: circa 0.02�C
- Incertezza sulla linearizzazione: circa 0.86�C
- Incertezza dovuta alla purezza dei materiali: circa 1.1�C
- Incertezza dovuta alla deriva dei componenti: circa 0.01�C
per grado di variazione dell'ambiente.
Possiamo trascurare l'ultima incertezza, in quanto abbiamo
messo alla prova il termometro nelle stesse condizioni ambientali in cui
abbiamo effettuato la messa in punto.
Possiamo quindi concludere, sommando tutti i contributi, che
il termometro ha una incertezza di circa 2 gradi.
Conclusioni
A messa a punto terminata, abbiamo confrontato il risultato
del termometro elettronico da noi costruito con quello di un termometro a
mercurio (assunto come esatto). Il nostro termometro segnava 25,1
�C, mentre quello a mercurio 25,2�C.