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RIASSUNTO SULLA FORMAZIONE DEL MONDO GRECO

La penisola greca è un territorio che si affaccia sul Mediterraneo, particolarmente inospitale, in quanto molto povero di minerali, caratterizzato da rilievi montuosi aspri, ventoso e poco bagnato dalle piogge. Tuttavia, esso presenta anche numerose insenature, che costituiscono un ottimo approdo per le imbarcazioni e le numerosissime isole disseminate in tutto il mar Egeo favoriscono la navigazione di cabotaggio, in quanto permettono di mantenere sempre in vista la terra.

Queste caratteristiche geografiche favorirono la nascita di insediamenti umani ed il loro sviluppo in prossimità delle coste, con attività economiche come la pesca, il commercio e la pirateria.

Anticamente, la penisola greca fu abitata dai Pelasgi, una popolazione di agricoltori neolitici, dei quali si sa poco. Essi coltivavano l' orzo e il grano con aratri primitivi, e successivamente introdussero le coltivazioni della vite, dell' olivo e del fico.

Durante il II millennio a.C., giunsero in Grecia delle popolazioni di origine indoeuropea, gli Ioni, gli Eoli e gli Achei, che parlavano dialetti simili. Contemporaneamente si insediarono in Anatolia gli Hittiti, un' altra popolazione di origine indoeuropea.

L' ultima popolazione che si insediò in Grecia, quella degli Achei-Micenei, conquistò l' isola di Creta, le principali isole dell' Egeo e le coste dell' Anatolia. Con l' espansione marittima degli Achei-Micenei dal 1600 a.C. al 1200 a.C., il mar Egeo divenne quindi per la prima volta un territorio sotto il controllo totale dei Greci.

Nel corso del XII sec. a.C., giunse nella penisola greca, ed in particolare nel Peloponneso, una nuova popolazione di origine indoeuropea, i Dori, che probabilmente furono anche la causa della caduta dei regni degli Achei-Micenei. I Dori sottomisero le popolazioni presenti in Grecia con particolare durezza, costringendole a lavorare in schiavitù o strappando le terre ai proprietari. Per questo le popolazioni migrarono verso le isole del mar Egeo, verso le coste dell' Anatolia o le zone della Grecia non occupate dai Dori. Vennero così a crearsi in Grecia tre differenti dialetti: il Dorico, lo Ionico e l' Eolico.

I Dori furono una popolazione in genere più arretrata dei loro predecessori, gli Achei-Micenei. Non conoscevano la scrittura e non adottarono nemmeno la lineare B, che andò perduta. Non vivevano in vere e proprie città, ma in piccoli villaggi. Praticavano una discreta agricoltura e l' allevamento.

Anche la loro struttura sociale era particolarmente semplice, se paragonata a quella degli Achei-Micenei. I Dori erano infatti organizzati in piccole tribù, " genos", costituite dalle famiglie nobili imparentate tra di loro, che al loro interno sceglievano un re-guerriero, che guidava il genos con l' aiuto di una assemblea dei nobili, mentre le decisioni di carattere collettivo erano approvate dall' assemblea di tutti i guerrieri.

I primi secoli dopo l' invasione dei Dori, dal XII sec al IX sec a.C., sono definiti "medioevo ellenico", sia perchè non si conosce molto di questo periodo, sia perchè fu un periodo primitivo e di diminuzione demografica. Tuttavia il medioevo ellenico lasciò una importante eredità alle epoche successive. Nacque lo stile geometrico di decorazione dei vasi, venne conosciuto il ferro, cambiarono la mentalità e la cultura. Infatti durante il medioevo ellenico

perse importanza il culto della Grande Madre, tipico delle società mediterranee, a vantaggio di quello di divinità maschili. Ciò contribuì ad aumentare la discriminazione della donna nei confronti dell' uomo. Anche i valori della cultura cambiarono: i Dori infatti consideravano come valori (aretè) importanti il coraggio in battaglia, la forza fisica, la solidarietà all' interno dei gruppi guerrieri.

Sul piano culturale, una figura che contribuì notevolmente a lasciare un' eredità fu l' aedo. Gli aedi erano cantori che narravano sotto forma di poesia e di canzone le leggende e le credenze popolari alle corti dei re. Gli stessi poemi dell' Iliade e dell' Odissea nacquero dai racconti degli aedi nel corso dell' VIII sec. a.C. nella Ionia, e solamente successivamente, nel VI sec. a.C., vennero scritti, quando erano già un importantissimo punto di riferimento per la cultura greca.

Nel VII sec. a.C., ebbe fine il medioevo ellenico, ed iniziò una fase di sviluppo guidata dai grandi proprietari terrieri, i discendenti dei capi dei gene. Aumentarono i terreni coltivati e la popolazione, e si sviluppò una nuova forma di insediamento urbano: la polis. La polis è un particolare tipo di insediamento in cui si possono distinguere tre parti: l' acropoli, la parte alta della città, in cui erano situati gli edifici religiosi ed alcuni edifici pubblici, l' asti, cioè la parte abitata della città, che aveva come centro l' agorà, cioè la piazza, ed il chora, cioè il territorio circostante coltivato. A livello di insediamento urbano, però, le poleis erano molto differenti tra di loro. I greci, infatti, con il termine "polis" non indicavano tanto l' insediamento urbano in sé, quanto l' insieme dei cittadini che lo abitavano e che potevano partecipare attivamente al suo governo.

Inizialmente solamente i maschi che possedevano un terreno potevano partecipare all' assemblea generale, l' ekklesia. Le persone che detenevano il potere effettivo erano però gli aristoi. Essi infatti erano grandi proprietari terrieri, gli unici in grado di allevare ed armare cavalli, in un' era in cui gli eserciti erano in gran parte composti dalla cavalleria, gli unici che potessero rivestire cariche pubbliche e partecipare alle assemblee più ristrette nelle quali si prendevano decisioni politiche ed infine essi erano anche i giudici, che si basavano, nei loro giudizi, sul diritto consuetudinario trasmesso oralmente, il che favoriva quindi il verificarsi di ingiustizie nei giudizi.

A partire dal 750 a.C. fino al 550 a.C., i Greci fondarono un grande numero di colonie in tutto il Mediterraneo ed nel Mar Nero, senza però toccare le coste africane, ed iniziarono a commerciare in tutto il mare. Tuttavia non tutte le poleis contribuirono in modo uguale alla fondazione delle colonie: vi parteciparono poco le poleis eoliche ed Atene, in misura maggiore quelle ioniche e doriche.

Le colonie greche furono spesso colonie di popolamento, cioè fondate sotto la spinta della crescente popolazione. Tuttavia non mancarono quelle a scopo commerciale, come quelle fondate sulle coste occidentali e del Mar Tirreno, ricche di metalli, di legname e di grano, che potevano essere scambiati con i prodotti di lusso che la Grecia produceva: olio, vino e vasellame di qualità.

Le colonie greche furono da subito indipendenti, ma mantennero scambi economici vantaggiosi con la madrepatria. I coloni spesso costruivano edifici ancora più splendenti della stessa città d' origine, e mantenevano la stessa cultura della Grecia, così che la cultura ellenica si diffuse in gran parte del Mediterraneo.





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