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RIASSUNTO SUL POPOLO FENICIO

Durante il II sec. a.C., le invasioni dei Popoli del Mare provocarono nel Vicino Oriente la caduta del grande impero hittita e l' indebolimento di quello egiziano. Conseguentemente, venne a mancare uno stato sufficientemente potente da dominare su tutte le popolazioni circostanti. Perciò nel Medio Oriente poterono svilupparsi nuovi regni: quello degli Ebrei, dei Filistei, degli Aramei , mentre più a Nord si svilupparono varie città fenicie. Queste, come Tiro e Sidone, erano addossate alla costa, in una striscia di territorio di piccole dimensioni. Esse conobbero un grande sviluppo e divennero molto fiorenti nell' artigianato e nei commerci. Ma, nonostante fossero accomunate da una stessa cultura, non furono mai unificate sotto uno stesso regno, bensì divise in città-stato, spesso in competizione tra di loro, rette da un re-sacerdote, affiancato da un' assemblea di anziani, nella quale i mercanti avevano molto potere.

I Fenici commerciarono inizialmente solo con l' Egitto, poichè furono ostacolati nella loro diffusione, prima dalla potenza navale cretese e minoica, e successivamente dalla pirateria dei Popoli del Mare. Ma, a partire dai secoli XI - X a.C., i Fenici conquistarono gradualmente il controllo del Mediterraneo intero, che mantennero per tre secoli, quando decaddero per i contrasti con il mondo greco. Anche quando nell' VIII sec. a.C. gli Assiri conquistarono le terre di Canaan, i Fenici non si indebolirono, anzi ne trassero vantaggio, come fece Tiro, città-stato che instaurò più di tutte le altre ottimi rapporti commerciali con gli Assiri. Tiro fu infatti la città-stato dominante nel mondo fenicio: essa creò insieme alle altre città-stato fenicie un gran numero di insediamenti in tutto il mar Mediterraneo, unificandolo così per la prima volta completamente e stabilendo una rotta fissa est-ovest, che favorì lo sviluppo economico e gli scambi culturali.

Il grande sviluppo degli insediamenti fenici fu favorito da vari fattori. La navigazione del I millennio a.C. era una navigazione di cabotaggio, effettuata solamente di giorno. Per questo erano necessari numerosi scali, nei quali rifornire le navi e trascorrere la notte.

Gli insediamenti fenici potevano essere semplici porti, o insediamenti commerciali o colonie, che però mantennero sempre un orientamento mercantile.

Le colonie fenicie furono fondate seguendo alcuni criteri importanti. Ogni colonia doveva possedere un tempio, che era la sede religiosa, commerciale e luogo di rifugio per gli abitanti della colonia. Altre caratteristiche furono il commercio con le popolazioni indigene e il collocamento in luoghi arroccati o su isole, per motivi militari.

Le colonie fenicie mantennero inizialmente rapporti stretti con la madrepatria, ma con il passare del tempo divennero sempre più autonome, fino a diventare del tutto indipendenti, come Cartagine. Contemporaneamente, all' interno delle singole città-stato, il re perse sempre più potere a vantaggio di una oligarchia di mercanti. Le città fenicie vennero infine conquistate dai persiani nel VI sec. a.C.

Un altro fattore che favorì lo sviluppo degli insediamenti fenici lungo le coste del Mediterraneo fu il commercio, che insieme alla lavorazione dei metalli costituì la principale risorsa del popolo fenicio. Sfruttando la loro abilità come marinai e commercianti, i fenici crearono colonie in tutte le principali isole mediterranee, in Africa e in Spagna, dove diffusero la coltivazione della vite e dell' olivo. Essi si spinsero inoltre fino alla Gran Bretagna, ricca di miniere di stagno, ed instaurarono il commercio dell' ambra con i popoli baltici.

I Fenici furono anche gli ideatori e commercianti dei tessuti colorati di rosso porpora, realizzati con un particolare procedimento, mantenuto segreto. Un altro prodotto tipico dei fenici fu il vetro, che per primi commerciarono.

Un' altra invenzione molto importante che si attribuisce ai Fenici è l' ideazione del primo alfabeto, nato dalla necessità di un mezzo di comunicazione facile da apprendere per tutti e veloce.

Tra le colonie più ricche e fiorenti dei Fenici vi era Cartagine, fondata nell' 814 a.C. e situata sulla costa africana, in una posizione centrale per il traffico dei metalli dalla Spagna all' Oriente. Questa sua posizione favorì lo sviluppo del commercio, che, insieme all' artigianato, costituì la principale fonte economica. Dal punto di vista culturale e religioso, Cartagine aveva le stesse tradizioni delle altre città fenicie, ed era governata da due alti magistrati, i suffeti, eletti annualmente, e da un consiglio formato dai rappresentanti dei mercanti.

Essendo le popolazioni dell' entroterra arretrate, Cartagine non ebbe mai un vero e proprio esercito terrestre, concentrandosi invece sulla flotta marittima, che fu sempre molto potente.

Caratteristica tipica della città fu la separazione tra potere civile e potere militare, il che favorì l' impiego di generali particolarmente esperti.

A partire dal VII sec. a.C., Cartagine divenne così potente da arrivare a fondare lei stessa colonie e da assumere il controllo del Mediterraneo occidentale dalla Sardegna alla Spagna. Lo sviluppo di Cartagine fu favorito principalmente dalla decadenza delle città fenicie d' Oriente, che persero il controllo delle colonie. Inoltre, le altre città fenicie del Mediterraneo occidentale, sentendosi minacciate dalla crescente espansione greca, chiesero aiuto a Cartagine, l' unica città fenicia con una flotta sufficientemente potente da contrastare quella greca.







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