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Il Romanticismo ed i fondatori dell' idealismo

Riassunto ragionato:

Il romanticismo è un movimento storico- culturale sviluppatosi nel '700 in Germania e nell' '800 nel resto d' Europa, caratterizzato dalla ricerca dell' infinito. Esso investe ogni campo e ogni disciplina e prende distanza dagli ideali illuministi: massima manifestazione ne è lo "Sturm und Drang", che significa "Tempesta e Impeto". Il romanticismo si contrappone alla ragione in favore della fede, dei sentimenti, della natura, dell' ottimismo e l'uomo, finito, diviene portatore di infinito.

Fichte è il fondatore dell' idealismo e crea una metafisica dell' infinito. L' io penso è infinito e libero, tutto diviene da questi grazie alla sua forza creatrice, la natura e l' uomo sono così in rapporto e tendono all' io. Lo scopo di Fichte è quello di fondare una filosofia che corrisponda a un sapere perfetto e assoluto, che contenga un principio su cui le tutte scienze e il principio stesso possano fondare la propria validità.

Shelling, rispetto a Fichte, mantiene la dottrina dell' infinito, per lui, però, la natura non è un "puro nulla" ma parte dell' Assoluto, dove non si distingue tra reale e irreale. La filosofia della natura di Shelling da una parte vuole dimostrare che la natura è spirito visibile, dall' altra che lo spirito è natura invisibile. Shelling crea anche la filosofia dell'arte con lo scopo di unire soggetto ed oggetto: l' arte, infatti, anche inconsapevolmente, rivela l' infinito, perchè lo contiene pienamente.

In questo periodo nasce anche una corrente di critica alla razionalità e alla filosofia kantiana in favore della fede. Il primo esponente è Hamann, secondo il quale non è la ragione, ma la fede a costituire la totalità dell' uomo. La credenza è una sorta di fede mistica, in cui trovano posto sia esperienze sensibili che testimonianze storiche. Per Hamann la fede è la rivelazione di Dio e della natura. L' uomo, invece, contiene tutti gli opposti del mondo e non può comprenderne l' unità attraverso la ragione, ma solo con la fede, rapporto diretto tra uomo e Dio.

Un altro esponente dell' epoca è Herder, che critica il dualismo di Kant e appoggia, invece, l' unità tra spirito e natura. Natura e storia sono regolati da leggi precise e agiscono in favore dell' educazione dell' uomo, frutto della religione. Infatti, storia e natura sono manifestazioni di Dio e l' uomo viene regolato dalle loro stesse leggi, secondo un piano divino.

Jacobi vuole, invece, separare Dio dalla natura. La ragione è un mezzo usato dall' uomo, ma non rappresenta la sua esistenza, l' uomo è infatti più certo dell' incondizionato che della sua esistenza, questo grazie alla fede. Spinoza unisce Dio con la natura, la sua religione è dunque ateista, perché utilizza la ragione per dimostrare l' esistenza di Dio, Jacobi prende le distanze da ciò e si appella solo alla fede.

Sia Shiller che Goethe da una parte appoggiano gli ideali romantici, ma dall' altra non sdegnano di utilizzare la ragione anche in campi non razionali come il sentimento.

Shiller scorge nel mondo un' unità armonica sorretta da un' unica vita. L' uomo ha un istinto del senso e uno della forma, non deve privarsi né di uno, per non essere imprigionato nella materia, né dell' altro per non essere un nulla. L' uomo deve conciliare i due istinti per dar vita all' istinto del gioco, il cui oggetto è la bellezza, così può raggiungere lo stato estetico, ovvero la condizione di ogni creazione artistica.

Per Goethe, la natura e Dio sono coniugati, la natura è la manifestazione di Dio, non si può giungere a Dio se non attraverso la natura. Si può cogliere Dio solo attraverso l' esistenza stessa. La finalità è la struttura dei fenomeni naturali, che si esprime con i suoi simboli, sia arte che natura perseguono lo stesso fine, solo sono consapevoli con gradi diversi.

A differenza di Kant, per Goethe la vita morale non è il dominio delle passioni, ma la capacità di saper conciliare armoniosamente tutte le attività umane.

Humboldt ritiene che lo scopo dell' uomo sia presente nell' uomo stesso: infatti in lui vive lo spirito dell' umanità e il fine è quello di scoprire la forma incondizionata a cui gli uomini tendono. Humboldt chiama "spirito dell' umanità" quella forma umana, impossibile da realizzare, ma a cui gli uomini tendono e dalla quale dipendono le loro manifestazioni. "Lo sforzo dell' idea per conquistare la sua esistenza nella realtà", così viene vista la storia, la quale si manifesta in alcuni, gli altri la conoscono solo attraverso gli eventi. Il linguaggio è ciò in cui si riconosce ogni cosa che appartiene all' uomo, tutto si trasforma in linguaggio. I linguaggi sono diversi perché hanno subìto azioni diverse dalle forze generatrici e sono stati influenzati da diverse forze come la fantasia e il sentimento. Il linguaggio è profondamente unito allo spirito nazionale ed esiste solo nella totalità e nell' unione delle proprie parti. Per Humboldt, l' unico compito dello stato è garantire la sicurezza; lo sviluppo fisico, morale, religioso e intellettuale dell' individuo e dello stato sono compiti del cittadino e dello stato.

Il termine "Romanticismo" viene riassunto in due modi: il primo, introdotto da Hegel, è "esaltazione del sentimento", ma con il tempo risultò troppo restrittivo, il secondo consiste nell'affermare che si tratta di una corrente, un' atmosfera storica che investì tutti i campi, dalla politica all' arte, dalla filosofia alla letteratura e che prese le mosse dall' Illuminismo. Questa definizione è però troppo generale. Dopo studi e ricerche si è giunti alla conclusione che il termine "Romanticismo" non può essere racchiuso in una definizione, ma ha sicuramente dei caratteri riconoscibili e da ricercare sia nei maggiori filosofi che nei maggiori poeti dell' epoca. Caratteri, ad esempio, del Romanticismo sono l' esaltazione del sentimento e della ragione, solo in apparenza opposti, perché di fatto mirano entrambi a trovare una via per l' Assoluto.

Il circolo di Jena, rappresentante del Romanticismo, ha come maggiori esponenti i fratelli Schlegel, Michaelis, Schelling ed Holderlin.

I caratteri del Romanticismo non sono sempre visibili in tutti gli autori, che a volte presentano punti di vista addirittura opposti.

Il primo carattere del Romanticismo è il ripudio della ragione empiristica e scientifica che non permette di giungere alla comprensione dell' uomo, di Dio e dell' infinito.

Il sentimento è una delle vie per raggiungere l' infinito, a volte è l'infinito stesso, altre è l' infinito nella forma dell' indefinito.

L' arte è vista come sapienza del mondo, che precede e completa allo stesso tempo il discorso logico, è ciò da cui proviene e a cui torna la filosofia. Il poeta e il filosofo sono, invece, visti come superiori agli altri uomini, perché in grado di cogliere l' infinito. Grazie all' arte, possiamo comprendere la realtà, poiché questa contiene le qualità di Dio, ovvero la creatività e l' infinità. L' arte non è imitazione dei classici, ma, poichè infinita, non dà limiti ai propri artisti ed è assolutamente spontanea. Vengono esaltate anche la poesia e la musica, poiché in queste si concretizza l' arte, la musica diviene nel tempo l' arte per eccellenza, perché riesce a far vivere l' infinito e ad allontanare l' uomo dal male e dalle preoccupazioni. L' arte, per non essere limitata a disciplina particolare, viene definita come "assoluto reale" da Novalis e "bellezza" da Holderlin.

Anche la religione assume molta importanza, in particolare le religioni storiche come il cattolicesimo, la fede è il mezzo immediato per cogliere il reale.

Alcuni filosofi, come Hegel, invece sostengono che gli unici mezzi per giungere all' infinito siano la ragione e la logica.

A differenza di Kant, che in ogni dottrina ha inserito un limite, i romantici vanno oltre, hanno una sete infinita di infinito.

Per alcuni l' infinito si esprime attraverso il finito, è panteistico, per certi si manifesta nel continuo ed eterno ciclo della natura, per altri attraverso lo Spirito, ovvero l' umanità. Secondo altri ancora, invece, l' infinito si distingue dal finito, è una realtà a parte, è Dio che si distacca e va al di là del mondo. Mentre il panteismo va di pari passo con una religione cosmica, il trascendentismo con una religione storica come il cattolicesimo.

I romantici sono dediti anche alla continua ricerca dell' infinito, cercano di andare oltre il finito, poichè la ricerca non ha mai fine, ne sono frustrati, arrivano a desiderare l' infinito per il puro piacere di desiderare, il termine che riassume questi concetti è "Sehnsucht".

L' ironia è quell' atteggiamento da parte dell' uomo consapevole che non potrà mai giungere all' infinito, il finito non potrà mai essere paragonato al finito, ogni parte finita non viene addirittura considerata seriamente in quanto tale.

Un altro atteggiamento nei confronti dell' infinito irraggiungibile è il titanismo, che consiste nella ribellione e nella sfida, l' uomo non vuole essere vinto, anche se sa che sarà così.

La ricerca di infinito porta alla volontà di vivere esperienze che vanno al di là della norma e ad accostarsi a ciò che vi è di irregolare, magico, fantastico. In particolare è per questo motivo che vi è una rivalutazione del passato ed in particolare del Medioevo, dell' esotismo e dell' Ellade.

Un altro tipo di evasione consiste nel sogno e nell' immaginazione, dove non vi sono limiti, i poeti e i filosofi amano creare mondi immaginari, ideali, nei quali si ricreano atmosfere indefinite.

Collegata alla frustrazione provata per l' incapacità di raggiungere l' infinito è la figura del viandante, che vaga inquietamente alla ricerca dell' irraggiungibile.

I romantici, inoltre, credevano nell' "armonia perduta" a causa della società che ha distolto l' uomo dal suo stato originario.

Regresso e progresso vanno di pari passo; infatti vi è una rivalutazione del passato, ma si guarda anche verso il futuro. Secondo Holderin la nostra epoca è "tempo di povertà", poichè sono scomparsi gli dei ed il giorno è giunto al termine; il poeta, però, rimane sveglio, aspettando il ritorno del divino e della luce.

Per quanto riguarda il campo filosofico del Romanticismo, i filosofi usarono il termine "Spirito", per indicare l' uomo come un' attività infinita ed inesauribile e come soggetto grazie al quale l' oggetto trova un senso.

Per Fichte lo spirito ha un limite, infatti l' io è moralità, ma la moralità presuppone uno sforzo, quindi un limite, anche l' esaltazione stessa dell' azione implica un limite. Lo spirito per i romantici, invece, non ha limiti finiti, non dipende da nulla e corrisponde al sentimento che viene esaltato insieme al sogno.

L' amore, per i romantici, diviene il sentimento più forte, è addirittura paragonato alla vita, è una globalità che unisce il tutto, unisce spirito ed istinto, sentimento e sensualità, anima e corpo.

Secondo Shlegel, la donna è emancipata, essa deve sapere amare senza freni, al di fuori della propria fedeltà interiore, contiene tutti gli opposti e ha parità di cultura e di diritti con l' uomo.

Come appena detto, inizialmente la donna era vista come figura libera, poi si passa a vederla come un essere che deve rispettare la moralità.

L' amore è al suo compimento quando vi è la più totale unione tra i due amanti, l' amore, inoltre, contiene elementi metafisici e simbolici, manifestazioni o cifre dell'assoluto, negli innamorati è presente il simbolo della vita e dell' armonia, cioè l' assoluto è già in parte presente nell' amore e negli amanti stessi.

Durante il Romanticismo viene elaborata anche una nuova tesi sulla storia, il cui soggetto principale è la provvidenza, a differenza dell' Illuminismo, in cui era l' uomo.

Nasce la convinzione che la storia sia regolata dalla provvidenza e che sia un processo positivo, che continua ad evolvere e a progredire.

I romantici criticano il modo di vedere la storia degli illuministi, perchè questi non analizzarono alcuni periodi storici e ne analizzarono altri considerando ideali illuministi, senza tener conto dell' epoca, e misero in dubbio l' operato di Dio. Il Romanticismo invece riconosce valori morali a famiglia, ceti sociali, Stato, Chiesa e monarchia.

La politica inizialmente è vista come individualismo, dove il soggetto lotta contro lo stato e la società. Nasce poi una seconda fase, conservatrice, in cui Dio o la Chiesa da lui costituita deve porre ordine per non favorire l' anarchia, addirittura vengono proposti dei mezzi teorici alle autorità solutistico-feudali per la loro legittimazione. Vi è dunque bifrontismo per quanto riguarda la considerazione della storia.

Inoltre, la nazione viene vista come un gruppo di persone che vive insieme senza tradirsi, lo spirito di nazione è invece una misteriosa "anima popolare" extra-razionale.

Mentre l' Illuminismo favorisce il cosmopolitismo giuridico, linguistico, politico e una religione razionale, l' andare oltre per cercare un' unità, il Romanticismo è a favore del nazionalismo linguistico, giuridico e politico, di una molteplicità di religioni positive, della conservazione della storia. Ma a seconda delle diverse zone, lo stato viene inteso come libertà, per quanto riguarda l' Italia e entità a parte e superiore rispetto ai cittadini, per quanto riguarda la Germania.

Vi è anche la riscoperta della natura, la quale viene vista come una forza positiva, benefica, che riempie e che noi amiamo fortemente. Viene criticata la visione illuministica materialistica della natura, essa non è più soggetta a leggi razionali, ma diviene organistica, energetico-vitalistica, finalistica, spiritualistica e dialettica. Si pensa che tra l' uomo e la natura vi sia un' analogia, un rapporto secondo il quale conoscere significa discendere in noi stessi per conoscere ciò che regola i fenomeni naturali. Secondo alcuni romantici bisogna studiare il cosmo nel suo complesso per capire i rapporti tra ciò che vi è all' interno.

Sono presenti negli animi dei romantici anche sofferenza e malinconia, causati anche dalla ricerca dell' infinito, il dolore è anche la pena che bisogna pagare per essere grandi. Nonostante ciò, il sentimento più generale del Romanticismo è la ricerca del positivismo, il male si manifesta solo temporaneamente, è la manifestazione di un Tutto, che si risolve sempre nel bene. Hegel sostiene che il mondo sia regolato da infinita Ragione, che rende la realtà ragione e perfezione.

Holderlin scrisse l "Iperione", un romanzo nel quale il protagonista vive il sogno dell' infinita bellezza e perfezione della Grecia antica, personificato dalla fanciulla che ama, Diotima. Il giovane l' abbandona per combattere e per fare in modo che il sogno si realizzi, ma perde, e si rinchiude in solitudine per esaltare il proprio dolore. L' infinito vive e si manifesta nell' uomo, può essere conosciuto dall' uomo attraverso il pensiero, la ragione e la bellezza; in particolare, arte e religione sono figlie della bellezza, mentre la filosofia deriva dalla poesia. Holderlin sostiene anche l' esaltazione del dolore.

Per Schlegel la poesia è infinita, in particolare poesia, filosofia e religione sono accomunate dall' infinito, il quale è Dio e si rivela nel finito.

Secondo Novalis, l' uomo ha potere infinito sul mondo, tanto da poter usare i propri poteri come un mago in proprio favore, è in grado di vivificare il mondo: questo processo è la trasformazione del sistema della natura in quello della morale.

Schleiermacher sostiene che la religione non sia né conoscenza, né moralità, ma un sentimento dove finito e infinito sono uniti, ciò non annulla l' individuo, che ha il compito di realizzare sé. Dio e mondo hanno bisogno l' un dell' altro e Dio può essere raggiunto solo attraverso il mondo.

Durante la seconda fase del Romanticismo, il finito è l' esistenza dell' infinito e da un lato appare nullo senza l' infinito, mentre dall' altra l' infinito perde di significato senza il finito. Un' altra concezione dell' infinito è quella di infinito trascendente il mondo, Dio è una realtà a parte, non interna al mondo, da qui l' accettazione del cattolicesimo.

La storia, inoltre, viene considerata perfetta e manifestazione dell' infinito, ovvero di Dio.

Per alcuni scrittori bisogna difendere la tradizione, perchè è l' unica depositaria degli ideali e della verità, rappresentata da Stato e Chiesa.

Secondo Lamennais l' indifferenza verso la Chiesa è il male peggiore, bisognerebbe avvalersi di una ragione comune, un' intuizione di verità generali che hanno gli interi popoli, ovvero la tradizione.

Per De Tracy sentire, giudicare, volere, ricordare sono le quattro attività fondamentali dell' uomo, le quali vengono ricondotte alla sensibilità.

Nella prima fase di Cabanis, la vita psichica dipende da quella fisica, nella seconda fase, invece l'anima è indipendente e grazie a questa si può conoscere la verità assoluta.

Maine de Biran unisce tradizionalismo ed ideologismo, la coscienza dice all' uomo l' attività che forma il suo io, questo sforzo si esercita sul fisico, dunque, la libertà e l' esistere stanno nell' agire.





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