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L'analisi delle cause che hanno portato agli attentati dell'11 Settembre

Antiamericanismo: la politica e la cultura degli Usa

Nel mattino dell'11 Settembre 2001 un aereo di linea dirottato da terroristi arabi si schianta su una delle Twin Towers, a New York, uno dei grattacieli più alti del mondo, simbolo economico degli Stati Uniti. Dopo circa mezz'ora, un altro aereo si schianta sulle Torri Gemelle. Le due torri alla fine crollano, provocando migliaia di vittime. Poi è la volta del pentagono, il cuore militare degli USA, colpito da un terzo aereo dirottato. Un quarto aereo non raggiunge invece il suo obiettivo, precipitando in campagna nello stato della Pennsylvania, per cause ancora adesso poco chiare. Forse è avvenuto uno scontro tra terroristi ed equipaggio, o forse è stato abbattuto dall'esterno. Gli Stati Uniti sono così stati vittime di uno dei più grandi attentati della storia dell'umanità, con migliaia di vittime e danni enormi. Un attentato di tale portata implica un odio profondissimo nei confronti delle vittime. Perchè questi terroristi odiano così tanto gli Stati Uniti? E' ovvio che una tale avversione non può nascere dal nulla. Vi sono sicuramente delle cause che l'hanno provocata.

I motivi di queste stragi vanno ricercati nei sentimenti di antiamericanismo presenti in buona parte del mondo arabo. Per molti fedeli dell'Islam, gli Stati Uniti sono sinonimo di oppressione, invadenza, sovversione della loro cultura islamica.

Questo risentimento è frutto non solo del fanatismo arabo, ma anche in buona parte degli Stati Uniti stessi.

Due in particolare sono gli elementi che hanno portato all'antiamericanismo arabo: la politica estera e la loro invadente cultura. Dal punto di vista politico, infatti, gli Stati Uniti hanno spesso dimostrato di adottare un politica estera invadente e dominatrice, e molte volte proprio verso i paesi arabi. Ne sono un esempio i numerosi embarghi che gli USA hanno imposto ai vari paesi come la Libia, il Pakistan o l'Iraq, o i bombardamenti compiuti sempre sulla Libia o sull'Iraq. Ma sicuramente il caso più eloquente è la questione arabo-israeliana. Senza entrare nel caso specifico, che richiederebbe una lunga trattazione, è chiaro che gli Stati Uniti, per motivi storici, politici e economici, sono sempre stati più propensi a favorire Israele piuttosto che gli stati arabi. Israele è dal punto di vista arabo un nemico. Di conseguenza, chi parteggia anche solo in minima parte per Israele è visto come sovversore, inclusi gli Stati Uniti.

Dunque il mondo arabo si sente, non del tutto a torto, minacciato all'esterno dalla politica degli Usa. Ma la minaccia non viene avvertita solo a livello politico. E' il caso della cultura statunitense, che si dimostra anch'essa spesso invadente. E' un processo inevitabile: una stato più forte, soprattutto economicamente, esercita sempre una certa influenza su paesi più deboli. E così gli Stati Uniti e la loro forte economia diventano il simbolo delle multinazionale che sfruttano la popolazione, della globalizzazione, dell'imposizione della cultura occidentale su quella islamica, della dipendenza economica di questi paesi. In sintesi, cioè, gli Stati Uniti sono diventati il simbolo della sovversione della cultura e della tradizione islamica, e, di conseguenza, della stessa identità del mondo islamico.

Se la politica estera e la cultura statunitensi si sono dimostrate invadenti, perchè però solo nel mondo arabo è nata una tale avversione? Le cause sono molteplici, come per esempio la forte unità culturale del mondo arabo, la sua compattezza, soprattutto il suo forte attaccamento alla tradizione, dovuto in buona parte anche alla religione. L'Islam rappresenta poi un campo fertile per lo sviluppo di fanatismi e terrorismo: essa predica la gihad, l'opera di convinzione che il fedele deve compiere per convertire coloro che non sono islamici, quasi mai interpretata in senso pacifico, ma spesso come vera e propria guerra santa contro gli infedeli. Il terrorismo tuttavia non si sarebbe mai sviluppato così tanto se non vi fosse stato un sentimento così forte di antiamericanismo. Che si volesse colpire il mito statunitense è chiaro anche per gli obiettivi scelti: le Torri Gemelle e il Pentagono, simboli degli USA.

La reazione degli stati Uniti è stata molto violenta, e è volta a distruggere quella rete di terroristi ai quali fa capo Osama Bin Laden, uno degli uomini più ricchi della terra. Ma la vera soluzione è un'altra: per eliminare il terrorismo bisogna eliminare le cause interiori che lo provocano. Perchè, come già detto, gli Stati Uniti non sono una vittima innocente. Bisogna innanzi tutto risolvere il problema più urgente: il conflitto arabo-israeliano. Ancora più a fondo, gli Usa devono diminuire la loro invadenza politica e, per quanto possibile, anche quella economica e culturale. Solo così, non opprimendo più il mondo arabo, il terrorismo si troverà isolato e privo dell'appoggio che buona parte della popolazione araba gli da, e si estinguerà da solo.






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